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scrittura terapeutica/autobiografica
Scrittura libera/scrittura zen

Ecco la forma di scrittura più libera e avulsa da regole e proprio per questo un ottimo punto di partenza per chi si vuole dedicare alla scrittura terapia.

Non ci sono regole stilistiche da rispettare e neppure un argomento una traccia un tema da seguire.

Si va insomma a ruota libera partendo da un input qualsiasi.

L’input lo scegli tu. Può essere un oggetto, una parola, un ricordo, una sensazione…

E da lì comincia a partire il flusso di coscienza, tutta una serie di pensieri concatenati a cui abbandonarsi liberamente.

Lasciarsi andare allo scrivere come fosse il lasciarsi andare a una danza che in questo caso è fatta da parole..

Per sperimentare libertà, leggerezza, connessione con il sé. Senza darsi pensiero di nulla.

Per vivere tutto quasi come un gioco senza alcuna voce di censura che dice: “non sei bravo, che scrivi a fare? E’ roba da scrittori ” e le mille trappole che la mente insinua in ogni dove.

E quando ci si lascia andare come se si galleggiasse tra parole ricordi sensazioni e emozioni, magari ti accorgi che un qualcosa ti ha catturato ed è lì che vuoi fermarti, che vuoi ritornarci. Perché magari una lampadina si è accesa.

E forse bisogna fidarsi di ciò che arriva

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come leggere i tarocchi evolutivi

I tarocchi danno consigli

I tarocchi danno consigli

Una delle funzioni dei tarocchi e utilissima fra l’altro è quella di elargire dei consigli. Quanto più ci si dispone a essere canali ricettivi e non passivi, tanto più loro possono fare da guida.

Nella funzione di consiglio i tarocchi esprimono la loro energia migliore da calare ovviamente nel conteso dell’argomento e della problematica.

Faccio alcuni esempi partendo dagli arcani maggiori

Il Matto ti dice: scrollati di dosso le abitudini a fare qualcosa, se senti di fare qualcosa di nuovo avventurati e rischia. Non importa cosa pensano gli altri, non conformarti alle loro aspettative. E questo consiglio potrebbe suonare come una benedizione per chi è già su quella strada, come un peso per chi ne è ben lontano. Il Matto invita a vivere in maniera autentica.

Prendiamo il consiglio che potrebbe dare il Giudizio. In senso più immediato potrebbe dirti :non giudicare te stesso/a, né gli altri, ma visto che la sua simbologia principale è il risveglio, la rinascita ti invita a trovare le risorse per risalire o ascoltare quella voce da lassù che ti invita a rinascere e a trovare il vero senso della tua vita.

Ma anche gli arcani minori possono dare consigli? Sì i tarocchi sono molto malleabili e parlanti. Ma teniamo presente e lo dice la parola stessa sono arcani minori e quindi personaggi secondari. Insomma gli arcani minori non parlano dell’essere più profondo. Di situazioni anche importanti e coinvolgenti si, ma non così profonde ed esistenziali.

Ma anche loro possono essere un ottimo consiglio in una situazione.

Facciamo un esempio con due arcani minori presi a caso tra i tanti.

Quattro di denari e due di coppe.

Premesso che il quattro di denari è una carta impregnata di energia negativa come la taccagneria e la ristrettezza; nella funzione del consiglio non può manifestare il lato ombra. Magari potrebbe voler dire: frena le spese, adesso è il momento di risparmiare e sarà il consulto generale a far capire il perché.

Il due di coppe è invece una carta che parla di feeling amoroso, di intesa del cuore e in senso più allargato di un sentire comune tra due persone, di una certa affinità. Più spesso riguarda proprio affari di cuore.

E magari la sua indicazione potrebbe essere. Se ti senti scoraggiato/a, demotivato/a, apri il cuore. Può essere la volta buona. Questo incontro promette bene.

Insomma è un invito a non arrendersi a eventuali delusioni, ma aprire il cuore a un nuovo incontro o in senso lato a un’altra persona premesso che si senta un’affinità di cuore. Siamo nel campo di coppe e quindi quello delle emozioni.


Se questo gioco, per così dire ,ti piace; lo puoi usare per delle tue domande personale e soprattutto se si fanno letture per altre persone, chiudere la sessione con la parte dei consigli che vengono dalle carte più che da deduzioni personali, finire il consulto magari anche con delle affermazioni positive da lasciare sarebbe un ottimo modo di praticare i tarocchi evolutivi; creando anzi quella sorta di mix tra counseling e lettura delle carte.

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scrittura terapeutica/autobiografica

il diario personale/terapeutico

Il diario personale/terapeutico

Magari la pratica del diario ti è familiare, lo hai usato un tempo o non l’hai mai utilizzato ma hai un po’ di curiosità.

Il diario va oltre il pensare, va oltre la conversazione con un’amica.

Il pensare anzi a una situazione, specie se problematica, ti porta spesso al rimuginare. E’ natura della mente, quando non disciplinata dalla consapevolezza, enfatizzare l’accaduto e dargli magari anche energia.

Parlando c’è sicuramente l’elemento sfogo e confronto.

Col diario invece ti metti in contatto con te stesso/a, con quella parte di te che sta più in profondità e puoi entrare in un processo di autoanalisi, diventare un po’ la psicologa/o di te stessa/o.

Facendo un esempio se una persona ti ha trattato male, la mente ti porta ad attorcigliarti sull’evento, crea il film e lo arricchisce con nuove scene, alimenta rancori e risentimenti; il conversare con un’amica ti permette di sfogarti, di inveire magari, di sentire il parere di un altro.

Col diario invece magari ti domanderai: quale parte di me ha permesso che questa persona mi facesse male? Qual è il punto debole? Posso capire dove e quando è nato? In quali altri casi mi capita qualcosa di simile? Come posso risolvere questa mia fragilità?

Ma il diario non è solo psicologia e introspezione; può essere anche semplicemente lo spazio libero per pensieri e riflessioni, indipendenti da un qualcosa che è accaduto.

E il diario quindi può essere come in questo caso atematico, riflessioni consapevolezze che magari lo scrivere rafforza oppure può essere tematico, per esempio lavorare su di sé su un argomento specifico per esempio la rabbia, le relazioni difficili, il sentirsi sbagliati, piccoli falliti o anche su qualcosa di bello per esempio rafforzare con costanza una gratitudine che si vuole alimentare.

E può anche essere il diario del futuro ovvero degli obiettivi da raggiungere e quindi se ci si prefigge un obiettivo per esempio diventare più sicuri di sé e assertivi nella comunicazione diventa la serie dei passi che si compiono verso la direzione ambita.

E se tenuto con regolarità, senza che diventi un dovere, ma sempre un piacevole e significativo appuntamento con se stessi, restituisce il percorso nel tempo. Ma in ogni caso non perde il valore di introspezione e autoanalisi.

Il diario: questo strumento “così vintage”, così utile per guardarsi dentro.

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