Senso di colpa; un nemico nascosto. Ci si può liberare?
Non più senso di colpa: ma amorevolezza e voglia di donare
IL SENSO DI COLPA: UNA STORIA
Fabio si è licenziato. Ha lasciato il “mitico posto fisso” per seguire il suo sogno di diventare allenatore di pallacanestro. Sport da lui sempre amato seguito e coltivato.
Fabio ha due bambini piccoli in età scolare con tante esigenze e bisogni: dalla scuola allo sport ai bisogni di base, alle uscite con gli amichetti per il più grande.
E poi il cellulare le scarpe….
A Fabio hanno dato in tanti dell’irresponsabile e dell’egoista. Non ha messo al primo posto il benessere della famiglia .
Si perchè Fabio ha lasciato guadagni sicuri per guadagni incerti, la routine da stipendiato che ti permetteva week end orari standard e tempo a disposizione per la famiglia.
Così si potrebbe dire di lui? Non si può giocare a fare il ragazzo con una famiglia sulle spalle.
I DUBBI
Ma che cosa riesce a dare agli altri a livello energetico e animico una persona costantemente frustrata e insoddisfatta?
Se si ha poco dentro di sè, se dentro non c’è luce calore voglia di dare qual è il valore aggiunto per chi ti sta intorno…Si compiti doveri sacrifici . Ma è puro quel che viene dal cuore non dalla voglia di sacrificarsi.
IL DOVERE DOVREBBE ESSERE UNA CONSEGUENZA DELL’AMORE CHE SI HA DENTRO E DELLA VOGLIA DI DONARE.
Ma ti educano a pensarla diversamente.
Sei egoista se pensi prima a te che agli altri
DA QUI NASCE IL SENSO DI COLPA.
Se tu parti da un punto di vista diverso per donare, sei cattivo sei sbagliato.,
Si parte da sè per irradiare all’esterno. Non ci si sabota e ci si schiaccia per poter dare il più possibile. Non sarebbe più dono di sè, ma solo senso del dovere.
COME USCIRE DALLA TRAPPOLA DEL SENSO DI COLPA?
Non si può di un colpo rigettare tutto un background culturale che ci è stato instillato da secoli.
E quindi muoversi per piccoli passi.
Fare dei piccoli gesti di sano egoismo.
Mettere al primo posto il volersi bene.
Ignorare la vocina disturbante che ti dice sei cattivo. Non lo sei mai quando ti occupi di te stesso/a. Perché è solo da qui che parte la voglia di gioire di amare e donare.
Sostituire all’imperativo del dovere quello dell’amore.
Sentiti libero/a di dire di no a invito ,a un impegno, alle ore in più di lavoro
.Fai i primi gesti e osservati
Quando fai qualcosa con consapevolezza e amore, ti riconnetti con te e agisci dal tuo centro, libero/a dai condizionamenti,