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aldilà

IPOTESI E RISPOSTE

Che cosa succede dopo la morte..Quando si passa la soglia dell’oltre

Molti dubbi e domande. Tanti punti oscuri.

Proviamo a fare un’analisi.

Finisce tutta qua l’avventura terrena??

Nel buio tartaro?

Si vola in cielo o siamo sottoposti a un tribunale?

Che cosa accade veramente all’anima all’uscita da questo percorso terreno?

Filosofie e religioni di ogni tempo che  hanno cercato di dare una spiegazione.

I messaggi di chi è capace di canalizzare i trapassati, le esperienze di premorte.

Tutto ciò ha reso un po’ chiaro questo mondo misterioso che è l’oltre.

Come dice Brian Weiss, https://en.wikipedia.org/wiki/Brian_Weiss padre dell’ipnosi  regressiva, ovvero di quel metodo che consente

di recuperare memorie di vite precedenti, sostiene che il guidatore non cambia, Cambia solo il veicolo.

E quindi da una vita all’altra l’anima, che è sempre la stessa, si trova ad abitare diversi corpi e a ricoprire certi ruoli.

Anche la scelta del luogo di nascita, del gruppo di anime compagne viene definito a priori dall’anima.

Che di volta in volta diventa maschio o femmina, vive in una condizione di salute o di malattia, di povertà o ricchezza e così via.

Con la morte fisica, l’anima, per così dire, perde l’aggancio innanzitutto dalla materia più grossolana che è il corpo fisico destinato a tornare alla terra.

Poi si sgancia anche dalla struttura psichica, dalla personalità.

Rimane il principio puro dell’anima. Che andrà incontro a nuove esperienze più che in termini di premi e punizioni in termini di risultanze Karmiche.

L’anima ritorna alla forma più leggera libera della sacca del corpo fisico ed è capace di superare lo spazio e il tempo.

E non soggetta più alla mente terrena che non riesce a ritenere oltre un certo limite di informazioni, ora può quindi rivedere

 le memorie di vite passate.

Le vite passate sono il trascorso karmico su cui dobbiamo lavorare. Perché nell’aldilà si continua ad emendare.

I punti karmici da emendare sono i nodi irrisolti, le esperienze che non abbiamo appreso in vita.

Nell’aldilà quindi c’è come una fase di elaborazione in vista delle prossime incarnazioni dove viene definito

Un nuovo programma di apprendimento.

Va da sé che ci ha portato amorevolezza nella sua vita continuerà a goderne e la attrarrà anche nella prossima vita

Perché è un bagaglio acquisito. Chi ha lasciato la terra con pensieri di odio o cupidigia ne coglierà il risultato magari

Nascendo in ambienti in cui è difficile stare bene insieme o in condizioni di scarsità.

Ma mentre nella vita su questa terra la memoria delle vite passate è quasi persa, se non viene risvegliata con apposite tecniche,o analizzata con oroscopi karmici, qui la percezione di chi sei stato è molto vivida.

L’incontro con gli esseri di luce e le guide spirituali.

Siamo morti e rinati migliaia di volte. Quindi in fondo ci spaventa tanto ma l’esperienza è già nota.

Ma l’anima per così dire non entra candida e allora porta con sé paura e smarrimento. Finché non riconosce se stessa la cui vera natura è  luce.

Da qui l’incontro con le guide e i maestri che benevoli ci hanno assistito sulla terra e poi troviamo lì.

Possono essere anche i nostri antenati. E’ facile che laddove si creano gruppi karmici e familiari qui sulla terra, siano poi loro i primi ad accompagnarci.

Questi esseri son lì per darci il benvenuto. E per aiutarci a superare le turbolenze della nuova condizione e riportare l’anima alla connessione con la sua essenza di luce.

Va da sé che chi nella vita ha praticato la meditazione e ha ascoltato i messaggi del mondo superiore ha poche difficoltà a ritrovare la propria anima; diverso per chi ha vissuto solo per la terra e i suoi beni. Sarà non punito ma di certo sprovveduto.

I CANALI DI COMUNICAZIONE TRA IL NOSTRO E IL LORO MONDO

Siamo a un livello di vibrazione diverso, per così dire non parliamo la stessa lingua. Quindi in sostanza non si comunica col linguaggio ma in altre forme.

Ci sono i sogni in cui i trapassati appaiono per darci un messaggio utile e di solito sotto forma di immagini e simboli.

Ci sono le intuizioni, quelle brillanti folgorazioni che risolvono magicamente una situazione e tu senti che è un’energia che proviene dall’esterno.

Ci sono profumi e sensazioni. C’è la canalizzazione vera e propria in cui il portatore del messaggio è il medium. Questa figura poco riconosciuta, perché dentro ci si infilano tanti ciarlatani, è in realtà il canale vuoto, la canna di bambù che fa sì che la voce del nostro caro si risuoni e addirittura si materializzi.

E può darci messaggi utili per la nostra vita o sulla sua nuova situazione. Ovvio che il medium debba essere una persona autorevole nel campo, non in energie basse, per evitare appunto l’incontro con entità estranee o addirittura nemiche.

IL DEJA VUE: QUANDO UN LUOGO CI PARLA

se sentiamo particolare affinità con un paese, con la sua lingua, con la sua gente, se ci sembra di scorgere in quel luogo tracce del nostro vissuto, qualcosa che ci appartiene; è facile che lì ci siamo già stati. E magari abbiamo vissuto un’esperienza importante. Così accade anche per le persone che incontriamo soprattutto quelle che incontriamo per caso. Molto probabilmente in ruoli diversi le avevamo già incontrate e conosciute e ora tornano per insegnarci un qualcosa attraverso il dolore o attraverso l’amore.

D’altra parte il Karma negativo si può purificare nell’uno o nell’altro modo.

IL CONCETTO DI ALDILA’NELLE CULTURE ANTICHE E RELIGIONI

Tanti hanno provato a schiudere quella porta.

Pensiamo a Platone che ritiene il corpo una sorte di prigione dell’anima e l’anima anela a liberarsi e ritornare nel “puro mondo delle idee”.

Orfici e pitagorici ritengono la vita terrena un incidente, una sorta di errore di percorso. L’anima precipita nella materia per una sorta di errore.

La chiesa propone un unico esame che è la vita che conosciamo per poter accedere al paradiso oppure essere “bocciato” e finire in mano alla giustizia divina. I più vanno incontro a un percorso di purificazione nel Purgatorio. Argomento di cui nella Bibbia non si parla esplicitamente, ma che nel medioevo in base ad alcuni versetti delle scritture, è stato ricostruito.

I buddisti credono a un’anima senza inizio né fine che passa di vita in vita e ,a seconda del karma positivo o negativo accumulato, può accedere a uno dei regni superiori o finire in un regno inferiore.

L’obiettivo definitivo è l’uscita dal samsara ovvero dal ciclo delle rinascite.

ESPERIENZE DI PRE -MORTE

Forse queste danno più di tutto la percezione sul mondo invisibile. Difatti qui c’è una temporanea dissociazione dal corpo fisico salvo poi non essere reciso completamente il legame e poterci rientrare. Le esperienze narrate sono molto simili l’una all’altra. Cito quella didi Alexander Eben nel suo “Milioni di farfalle” https://it.wikipedia.org/wiki/Milioni_di_farfalle. Era un medico scettico  trovatosi in seguito a una meningite nell’aldilà.

L’essere è in grado di vedere intorno a sé, di galleggiare sul suo corpo  e tutto ciò senza che la corteccia cerebrale sia attiva. Incredibile il tutto indipendente dall’attività cerebrale. Il che sarebbe impossibile se non ci fosse un’anima.

E i più raccontano di tunnel di luce, di incontri con esseri benevoli o trapassati e di rientro forzato nel corpo per terminare la propria missione.

IL DESTINO DEI SUICIDI

condannati dalla chiesa alla dannazione, da Dante trasformati in piante, per i buddisti invece sono persone che restano fermi lì nel punto in cui hanno interrotto la loro vita e da lì devono ripartire.

In De Andrè sono “ coloro che all’odio e all’ignoranza preferirono la morte”.

Il saggio della GIVAUDAN “il patto violato” secondo me mette luce sul tutto. Sono sostanzialmente destini interrotti che devono completarsi. Se ad esempio l’interruzione avviene due anni prima, l’anima con tutta probabilità si incarnerà in una vita breve. Vedi bambini morti precocemente.

LA REINCARNAZIONE. SCELTA O DOVERE

Penso più alla seconda.

L’anima può sì sostare in uno stato intermedio, per preparare un programma ad hoc oppure se poco evoluta sentirà addirittura un immediato bisogno di reincarnarsi in un corpo qualsiasi esso sia.

Ma poi dovrà scegliere un utero, un luogo, dei compagni di viaggio, per andare oltre e terminare i compiti incompiuti, darsi una nuova missione evolutiva.

Ed è sempre un nuovo viaggio. E nessuna paura. Di vita ce ne sono tante e lezioni da apprendere ancor più.

Silvana Amadeo autrice https://www.ibs.it/mi-racconto-dall-aldila-libro-silvana-amadeo/e/9788831250085

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